Il percorso parallelo tra arte e impresa di Ovidio Jacorossi diventa ora MUSIA, un progetto culturale e un nuovo spazio nel centro di Roma; la rappresentazione plastica di una passione ma anche un inno alle straordinarie potenzialità creative che l'arte contemporanea può offrire anche alle aziende. La mostra è il primo capitolo di un racconto che farà conoscere e svelerà nel tempo la Collezione Jacorossi, la quale - proprio in virtù della sinergia con la vita imprenditoriale del suo fondatore - può essere considerata una "collezione d'impresa". Ne viene fuori un catalogo d'arte particolare, corredato da robusti apparati storico-critici e motivato dai testi di Enrico Crispolti, Giuseppe De Rita, Marco Lodoli e Giulia Tulino, insieme a una intensa conversazione tra Ovidio Jacorossi e Paolo Di Paolo. Oltre gli schemi consueti, un invito a un possibile viaggio nell'arte della prima metà del Novecento italiano, con epicentro Roma, libero da scelte convenzionali. Una possibile "deriva storico-critica", nel senso più stimolante del godere quanto possa offrirci - come sottolinea Crispolti - "la poetica di un insubordinato collezionare".
Una collezione particolare / Crispolti, Enrico; Tulino, Giulia; Lodoli, Marco; de rita, Giuseppe. - (2017).
Una collezione particolare
giulia tulino;
2017
Abstract
Il percorso parallelo tra arte e impresa di Ovidio Jacorossi diventa ora MUSIA, un progetto culturale e un nuovo spazio nel centro di Roma; la rappresentazione plastica di una passione ma anche un inno alle straordinarie potenzialità creative che l'arte contemporanea può offrire anche alle aziende. La mostra è il primo capitolo di un racconto che farà conoscere e svelerà nel tempo la Collezione Jacorossi, la quale - proprio in virtù della sinergia con la vita imprenditoriale del suo fondatore - può essere considerata una "collezione d'impresa". Ne viene fuori un catalogo d'arte particolare, corredato da robusti apparati storico-critici e motivato dai testi di Enrico Crispolti, Giuseppe De Rita, Marco Lodoli e Giulia Tulino, insieme a una intensa conversazione tra Ovidio Jacorossi e Paolo Di Paolo. Oltre gli schemi consueti, un invito a un possibile viaggio nell'arte della prima metà del Novecento italiano, con epicentro Roma, libero da scelte convenzionali. Una possibile "deriva storico-critica", nel senso più stimolante del godere quanto possa offrirci - come sottolinea Crispolti - "la poetica di un insubordinato collezionare".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.